Troisi prende un foglio di carta con sul retro i conti della macelleria.
B: Ma che mi dai un foglio con dietro i conti della macelleria? T: Ma dietro è bianca, puoi scrivere qua! B: Devo scrivere al Papa con dietro i conti della macelleria? Imbecille, allora vuoi risparmiare!
Troisi gli dà un foglio pulito. Manca la penna. Benigni strappa una penna a un "pennuto" della macelleria dove si trovano (di Vitellozzo), esclamando: "Qui c'è la cartoleria a portata di mano!".
T: M'arraccumando, Saverio! B: Stai tranquillo. T: Con educazione, non ci dobbiamo far riconoscere…cerchiamo di farla un po' anonima. B: Allora dettala te! Vai! T: Caro Savonarola. B: Prima la data; quanto sarà? T: Quasi il 1500. B: Quasi il 1500? T: Lo sai tu quanto ne avimmo? B: (pensando alla loro vita "normale") Che scrivi? Ti arriva una lettera, Roma quasi 2000? T: Metti, estate quasi 1500. B: Mi informo io della data. T: Allora leva la data. B: Caro…? Non è nostro amico… T: Aspetta un attimo, non scrivere subito. Santissimo Savonarola... B: Santissimo … T: Come sei bello! B: Santissimo Savonarola! Quanto ci piaci a noi due! L'esclamativo ce l'avrà? T: Allora, se non si sa se ci sta l'esclamativo, "scusa la volgarità!". B: Scusa la volgarità? E perché? T: Quello ogni cosa è peccato! E' capace, vede il punto esclamativo … cos'è 'sta cosa; l'uomo con il puntino sotto, è peccato, noi ci mettiamo con le spalle al sicuro. Scusa le volgarità… B: Allora mettiamo una freccia, questo è un esclamativo, non una volgarità! T: No, no; scusa le volgarità… eventuali. B: Eventuali? T: Eventuali! La vuoi scrivere come dico io, o no? Allora quello dice, perché hanno scritto le volgarità se non ci sono volgarità? Allora vuol dire che volevano essere volgari e non ci sono riusciti. Volgarità eventuali! B: Lascia vivere Vitellozzo. T: Potresti lasciar vivere Vitellozzo, se puoi? B: Savonarola! T: Savonarola! Mò dobbiamo cercare di spiegare per bene… B: Savonarola! T: Savonarola! B: Che c'è? T: Savonarola, e che è? B: Diamoci una calmata! T. E che è? Qua pare che ogni cosa uno non si può muovere, e questo e quello, pure per te, oh! B: Oh! T: Due persone, due personcine, noi siamo due personcine per bene che non farebbero male nemmeno a una mosca… B: Figuriamoci! T: Figuriamoci a un santo come te! B: Un santone! T: Un santone come te! Anzi… B: Varrai più di una mosca. T: Lascia perdere, pare che lo mettiamo in competizione. Anzi, anzi spiega ogni cosa, varrai più di una mosca. B: Ciao. T: No, no, qua ci vuole un saluto per bene, da peccatore umile. Noi ti salutiamo con, proprio, non sappiamo nemmeno… scrivi, ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi, proprio il massimo, senza chiederti nemmeno di stare fermo, puoi muoverti! B: Cioè, che vuol dire? T: La faccia sotto i piedi e può camminare; quello pensa siamo proprio due umili. B: Una bellissima immagine, la nostra faccia sotto i tuoi piedi e puoi muoverti quanto ti pare e piace e noi zitti sotto. T: Scusa il paragone di prima tra la mosca e il frate, non volevamo minimamente offenderti, i tuoi peccatori di prima con la faccia dove sappiamo. B: Gli si è detto … T: Con la faccia dove sappiamo. B: Sempre zitti. T: Sempre zitti.